venerdì 23 dicembre 2011

Giorgia - Dietro le apparenze


Giorgia, Dietro le apparenze (2011)
Tracklist: 1. Il mio giorno migliore – 2. Sembra impossibile – 3. È l’amore che conta – 4. Inevitabile (ft. Eros Ramazzotti) – 5. Dove sei – 6. Passerà l’estate – 7. Solo grazie a te – 8. Vado via – 9. Dietro le apparenze – 10. Tu mi porti su (ft. Jovanotti) – 11. Niente ci porta via – 12. E adesso tu – 13. Resta la musica
Voto: 9




Confesso di non essere mai stato un grande fan di Giorgia: ne ho sempre apprezzato le indiscutibili qualità vocali, ma del suo repertorio le canzoni che mi entusiasmano non sono mai state molte. Anzi, ho sempre avuto come l’impressione che – ed è un giudizio sommario non avallato da nessuna dimostrazione, solo un’ipotesi a pelle – in sede di produzione Giorgia e il suo staff abbiano sempre privilegiato arrangiamenti scarni e sobri proprio per mettere in risalto la potenza della voce della cantante romana. E, se è davvero così, questa scelta è un’arma a doppio taglio, perché, se è vero che in questo modo la voce di Giorgia ha modo di essere indiscussa protagonista e di mostrarsi in tutta la sua bravura, è altrettanto vero che la qualità intrinsecamente musicale del repertorio – ossia il valore “assoluto” delle canzoni, a prescindere dall’interpretazione – rischia di uscirne sacrificata.

Ad ogni modo, in Dietro le apparenze, l’ultimo lavoro di Gioriga uscito pochi mesi fa, si cambia musica. A questo giro, grandissima attenzione viene prestata alla riuscita dei pezzi a prescindere dalle doti vocaliche dell’esecutrice (comunque impeccabile), e il salto di qualità è lampante sin dalle prime note del disco. L’artefice principale di questa felice riuscita credo possa essere individuato nel produttore del disco, un Michele Canova in grande forma che, dopo le felici riuscite dei lavori con Jovanotti e Tiziano Ferro (per citarne solo un paio), continua ad inanellare successi su successi. Canova è ormai un produttore di grido particolarmente à la page e di moda, almeno in Italia, ma non si può dire che non si meriti tutte queste attenzioni.

Con Canova in cabina di regia la musica di Giorgia non viene rivoluzionata, solo un po’ “svecchiata”, virata decisamente verso il pop, in un disco in cui alle ballad struggenti (Sembra impossibile, Dove sei, Resta la musica) si alternano momenti decisamente più vivaci, se non addirittura dance (come il primo e sorprendente singolo, Il mio giorno migliore). Qualche fan non sarà felice di questa scelta, ma io credo che la musica di Giorgia esca rivitalizzata da questo trattamento.

Non è comunque tutto merito di Canova. Giorgia stessa recita una parte molto importante nel disco, non solo nei panni di esecutrice di valore assoluto, ma anche di autrice – anzi, quasi sempre di coautrice – di molti dei brani presenti nell’album: anche a livello di songwriting il disco funziona molto bene (mi spiego: le canzoni cantate da Giorgia non sono belle solo perché le canta lei, ma anche perché ben scritte e ben arrangiate). A completare il quadro, un illustre parterre di ospiti che offrono la loro collaborazione. Marina Rei scrive Passerà l’estate e regala una preziosissima gemma d’autore, Eros Ramazzotti (con Inevitabile) e Jovanotti (Tu mi porti su) scrivono e cantano in duetto con Giorgia due brani carini ma non indimenticabili, anzi forse i momenti più modesti del disco. Ed è una buona notizia per Giorgia: quando chiedi a due autori del calibro di Ramazzotti e Jovanotti di scriverti una canzone per il tuo album, e loro non riescono a fare canzoni migliori delle tue, vuol dire che sei davvero in stato di grazia!


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