venerdì 19 aprile 2013

Paolo Bacilieri - Sweet Salgari


Paolo Bacilieri, Sweet Salgari, Coconino Press, Bologna, 2012, pagg. 152
Anno di prima pubblicazione: 2012
Voto: 7,5



Nell’unico graphic novel fino ad oggi recensito sul nostro sito, il “biopic” olandese su Van Gogh intitolato An Artist’s Struggle, si è messo in luce come la storia del geniale pittore abbia qualcosa in comune con quella dello scrittore veronese Emilio Salgari (di cui abbiamo parlato a proposito di uno dei suoi romanzi più famosi, Le tigri di Mompracem). Sono ovviamente due artisti molto diversi, la cui vita è stata però similmente caratterizzata da un’ostinata incomprensione del loro talento da parte degli “esperti”, tanto che entrambi si sono suicidati, per poi incorrere in una tardiva rivalutazione post mortem. Mi fa quindi piacere che il secondo libro a fumetti recensito su questo blog, per una coincidenza affatto significativa, sia proprio una biografia sullo stesso Salgari, intitolata Sweet Salgari e figlia della matita di Paolo Bacilieri.

Salgari in realtà non fu del tutto un incompreso in vita, nel senso che il successo dei suoi lavori fu grande sin dalla loro pubblicazione (tanto che l’intensa attività apocrifa che fiorì in seguito alla sua morte, di cui si allude anche nel finale di questo graphic novel, ebbe secondo taluni dei prodromi già con l’artista in vita). Si trattò però di un successo di pubblico, per lo più di un pubblico di ragazzi, misconosciuto dalla critica mainstream, che vedeva in lui poco più che uno scrittore commerciale senza alcuna conntoazione manifestamente “letteraria” – come se fosse facile scrivere per ragazzi! E d’altra parte nell’Italia gretta di fine Ottocento e inizio Novecento – che forse era addirittura peggiore di quella di oggi (forse) – il mestiere di scrittore professionista non era poi così prestigioso da garantire al buon Salgari una vita agiata. Anzi, nonostante la nomina a Cavaliere di Gran Croce che ne “consacrò” per certi versi la “gloria” poetica (un po’ come l’alloro petrarchesco), Salgari fu in vita un eterno travet della letteratura, stritolato un po’ – va detto – dalla propria incapacità “manageriale”, un po’ dall’avidità dei suoi editori. Ben altra vita avrebbe condotto uno scrittore di grido come Salgari nel mondo di oggi, dove personaggi come Harry Potter (e non mi direte che un Harry Potter valga più di un Sandokan o di un Corsaro Nero!) garantiscono (giustamente) ai loro artefici guadagni milionari.

Bacilieri propone un omaggio a Salgari raccontandone l’esistenza attraverso flash su di essa, a episodi irrelati raccordati tra di loro, con piacevole trovata, da alcuni passi dei romanzi dello scrittore salgariano. Si tratta di una ricostruzione per tableaux delicata e commossa, mai agiografica ma teneramente di parte, cruda quando serve (l’episodio dell’harakiri col quale Salgari pose drammaticamente fine alla propria esistenza è raccontato senza reticenze) ma con un tratto sempre molto rispettoso. C’è come un senso di risarcimento che l’Autore si propone di rendere ad un artista che avrebbe meritato più riconoscimenti, più gloria e più felicità. Sweet Salgari è un’operazione interessante anche per questo taglio, oltre che per la godibilità stessa della lettura e del disegno raffinato e sobrio. Se il mondo della cultura ha ancora un debito da saldare con Salgari, questo fumetto prova a fare un passo avanti in tal senso.

Una vignetta di Sweet Salgari

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