venerdì 17 giugno 2011

Se mi lasci ti cancello

Se mi lasci ti cancello (2004)
Titolo originale: Eternal Sunshine of the Spotless Mind
Regia: Michel Gondry
Con: Jim Carrey, Kate Winslet, Tom Wilkinson, Mark Ruffalo, Elijah Wood, Kirsten Dunst
1 Premio Oscar 2005 (miglior sceneggiatura originale – Charlie Kaufman)
Voto: 8


Come sarà venuto ai curatori dell’edizione italiana del film di tradurne il titolo con l’improbabile Se mi lasci ti cancello resta un mistero irrisolto. Il titolo originale in realtà è Eternal Sunshine of the Spotless Mind, a citare un verso del poeta inglese Alexander Pope (1688-1744): è vero che Pope dalle nostre parti è poco noto, e l’omaggio sarebbe sfuggito a molti, ma non è questo un buon motivo per buttarla in caciara e tradurre il titolo in modo scriteriato. Dico questo non tanto perché il titolo italiano non rispecchia la trama del film (qualcosa del tipo Se mi lasci mi cancelli o Se mi cancelli ti cancello sarebbe stato più fedele, per quanto orribile), ma soprattutto perché non ne rispetta il significato. Un titolo come Se mi lasci ti cancello sembra infatti preludere ad una commediola adolescenziale all’americana, di poche pretese e molte banalità. Al contrario, invece, si tratta di un film serio e a conti fatti drammatico, sapientemente raffinato, la cui trama solida è ricca di spunti non banali. È un film d’amore, almeno in partenza, che finisce col lambire anche argomenti psicologici (raffinatissima la trovata di chiamare Mary Svevo l’assistente del dottore, con ovvio omaggio a Italo Svevo, scrittore quanto mai interessato a temi psicologici) senza farsi mancare neanche un pizzico di “fantascienza” – diciamo così, visto che mi è difficile definire diversamente la macchina “cancella-memoria” che è il motore della vicenda e consente allo spettatore di tuffarsi nei ricordi del protagonista, incarnato da un Jim Carrey in forma come il resto del cast. Tecnicamente, il film si fa notare per un ottimo montaggio (che ne asseconda i momenti “allucinati”) e uno splendido uso del flash-forward, che spiazza lo spettatore nella prima parte del film ma che gli rende tutto chiaro alla fine. Con tutto il cast in splendida forma, la pellicola di Michel Gondry è sicuramente meritevole di lode (tant’è che la sceneggiatura vinse l’Oscar) e suscita un grande interesse… nonostante il vacuo titolo italiano!

Jim Carrey e Kate Winslet in una scena del film

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