venerdì 3 giugno 2011

Ladytron - Best of 00-10

Ladytron, Best of 00-10 (2011)
Tracklist: 1. Destroy Everything You Touch – 2. International Dateline – 3. Seventeen – 4. Discotraxx – 5. Tomorrow – 6. Soft Power – 7. Ghosts – 8. Fighting in Built Up Areas – 9. Playgirl – 10. Blue Jeans – 11. Cracked LCD – 12. Deep Blue – 13. Light & Magic – 14. Runaway – 15. The Last One Standing – 16. Little Black Angel – 17. Ace of Hz
Voto: 8



Non si tratta di un gruppo famosissimo nemmeno in patria, figurarsi all’estero, eppure è ormai da qualche anno che i Ladytron si stanno conquistando l’affetto di un pubblico sempre maggiore e – complice anche il recente passaggio all’etichetta Nettwerk che ha migliorato la distribuzione degli ultimi dischi e ristampato i primi, ormai introvabili – per loro, in concomitanza con il loro decimo anno di carriera, è giunto il momento del canonico best of. È un’ottima occasione per riascoltare, o scoprire per la prima volta, le migliori canzoni di questa singolare band, che per l’occasione presenta pure due inediti (Little Black Angel, cover dei Death in June, e Ace of Hz sono due brani buoni ma in realtà non imprescindibili).

I Ladytron sono Helen Marnie, Mira Arroyo, Daniel Hunt e Reuben Wu, ed hanno iniziato la loro attività in quel di Liverpool (in realtà, la Marnie è di Glasgow, la Arroyo è di Sofia mentre Wu è di origini nipponiche): le loro canzoni sono di un genere di non facile definizione dominato da un larghissimo uso dell’elettronica; ad una produzione estremamente avveniristica – tutta sintetizzatori, distorsioni, programmazioni ed effetti speciali – fa da contraltare un songwriting estremamente orecchiabile e di facile presa, tanto che spesso le canzoni dei Ladytron riescono ad essere innovative (per la produzione) e classiche (per le scelte armoniche) allo stesso tempo. Una canzone dei Ladytron suonata in acustico probabilmente non avrebbe niente da invidiare ad un pezzo degli Oasis, a far la differenza è la base assai sofisticata: ecco perché ha una qualche ragione chi definisce i Ladytron come un gruppo “electro-pop”.

Questa tendenza è chiara sin dal primo loro album, 604 (del 2001), e dalle sue canzoni più significative, come Discotraxx e Playgirl, puntualmente presenti in questa raccolta (manca purtroppo This is Our Sound, un vero e proprio manifesto programmatico). Sono motivo di interesse anche gli oscuri testi della band, che fanno spesso riferimento ad un mondo futuribile e tecnologico, cupo e asettico, coperto da un velo di magia e di mistero (si pensi che alcuni brani, scritti e cantati dalla Arroyo, sono addirittura in bulgaro), come risulta più evidente dalle canzoni del secondo album (Light & Magic del 2002, qua rappresentato dal primo vero successo della band, Seventeen, e da Blue Jeans, Cracked LCD e Light & Magic) e del terzo (Witching Hour, del 2005, qua presente con la magnifica Destroy Everything You Touch, International Dateline, Soft Power, Fighting in Built Up Areas e The Last One Standing). L’album del 2008, Velocifero, presenta – sin dal significativo titolo – un’interessante evoluzione dello stile del gruppo che, guidato anche dalla sapiente collaborazione con Alessandro Cortini (già tastierista dei Nine Inch Nails), vira decisamente, pur senza snaturare le proprie caratteristiche “electro-pop”, su un sound più rock con sonorità più aggressivi e ritmi più tirati (come appunto indica il titolo). Il miglior prodotto di questa nuova vena creativa è il singolo di buon successo Ghosts; oltre a quel brano, troviamo nel best of anche Tomorrow, Runaway e Deep Blue.

Come quasi sempre capita in occasione delle raccolte, la scelta dei brani antologizzati può non trovare d’accordo tutti i fan e anch’io, se avessi potuto produrre personalmente questo best of, avrei fatto una selezione leggermente diversa (soprattutto per dare maggiore spazio a Velocifero). Ciononostante, questo best of – di cui per i più appassionati esiste una versione in due cd – consente a chi non conosce la band di farsi un’idea abbastanza precisa sulle sue peculiarità, e a chi la conosce di placare l’impazienza per il nuovo album, la cui uscita è comunque annunciata per imminente (si parla di settembre 2011).

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