venerdì 14 marzo 2014

Bruce Springsteen - High Hopes

Bruce Springsteen, High Hopes (2014)
Tracklist: 1. High Hopes – 2. Harry’s Place – 3. American Skin (41 Shots) – 4. Just Like Fire Would – 5. Down In The Hole – 6. Heaven’s Wall – 7. Frankie Fell In Love – 8. This Is Your Sword – 9. Hunter Of The Invisible Game – 10. The Ghost Of Tom Joad – 11. The Wall – 12. Dream Baby Dream
Voto: 8



La special edition di questo album – non perdetevela – contiene un dvd (ovviamente in HD) in cui, in un estratto di un concerto tenuto da Bruce Springsteen con la sua E-Street Band a Londra nell’estate del 2013, viene eseguito da cima a fondo, senza soluzione di continuità, il mitico album Born In The U.S.A. Vale da solo il prezzo dell’album. Già questo aiuta a capire come il nuovo album del Boss non sia in realtà così nuovo, o meglio non contenga solo inediti. I maligni diranno che siamo di fronte ad una crisi creativa, i benevoli parleranno di un’occasione presa da Springsteen per fare ordine nel proprio repertorio proponendo pezzi nuovi ad altri già incisi oltre ad un paio di cover non famosissime. Non importa sapere chi ha ragione, diamo però un’occhiata alla tracklist: come era successo per Land Of Hope And Dreams e American Land inserite nel precedente lavoro Wrecking Ball, in questo disco troviamo American Skin e The Ghost Of Tom Joad, due classici del canzoniere del Boss, riproposte rivisitate e corrette (in chiave più dura dell’originale, soprattutto nel secondo caso) per questo disco. Anche la stessa title-track High Hopes non è un inedito (anche se inedita è la versione in cui è proposta), però è molto meno famosa delle altre due canzoni (nasce come b-side del singolo Blood Brothers del ’96), ed è pure una cover (degli Havalinas, band poco nota alle nostre latitudini che la incise nel ’90). E non è tutto: ci sono altre due cover con le quali il Boss si cimenta per la prima volta, ossia Just Like Fire Would (degli australiani The Saints, da loro edita nel 1986) e Dream Baby Dream, brano del 1979 della band punk chiamata The Suicide.

Levando tre brani già editi e tre cover (il totale però fa cinque perché una, come già detto, è una cover già edita), a High Hopes restano sette brani inediti firmati da Springsteen. Pochi per dare una fisionomia distinta all’album, abbastanza per creare un caleidoscopio eterogeneo (anche le produzioni e i musicisti coinvolti nelle incisioni non sono gli stessi in tutte le tracce) in cui, tra alti e bassi, non manca qualche perla, come la magnifica This Is Your Sword, dall’incedere quanto mai folk. Si tratta quindi di un album di transizione ma, per essere un album di transizione, non manca certo di qualità. Dopo il pessimismo di Wrecking Ball, che a sua volta aveva fatto seguito all’ottimismo di The Rising, il Boss apre timidamente ad alte speranze: lo aspettiamo presto per un nuovo lavoro, più impegnativo e completo di questo comunque appetitoso antipasto.


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