venerdì 31 ottobre 2014

Cesare Cremonini in concerto – Livorno, 25 ottobre 2014

Cesare Cremonini – Livorno, Amedeo Modigliani Forum, 25 ottobre 2014, ore 21
Ora effettiva di inizio: 21:20
Durata: circa 2 ore e 20
Band: Cesare Cremonini (voce e piano), Nicola (Ballo) Balestri (basso); Andrea Morelli (chitarre); Alessandro De Crescenzo (chitarre); Michele (Mecco) Guidi (hammond e tromba); Nicola Peruch (elettronica e tastiere); Andrea Fontana (batteria); Chris Pescosta (cori e chitarra); Roberta Montanari (cori) 

Scaletta
Logico#1
Dicono di me
PadreMadre
Fare e disfare
Stupido a chi?
Il comico (sai che risate)
Amami (quando è il momento)
Non ti amo più
La nuova stella di Broadway
Latin Lover
Vent’anni per sempre
50 Special
Io e Anna
Il primo bacio sulla luna
[Interludio acustico]
Figlio di un re
Una come te
Vieni a vedere perché
Vorrei
[II parte]
Mondo
John Wayne
Marmellata#25
Il pagliaccio
Le sei e ventisei
GreyGoose
[Bis]
I love you
Un giorno migliore


«Quando ci hanno chiesto in quale città volessimo fare la data zero», confessa Cesare Cremonini verso la fine del concerto, «non abbiamo avuto dubbi: Livorno! Ci siamo trovati troppo bene qua l’anno scorso!» Tra Cremonini e Livorno l’amore è recente, sbocciato in occasione del concerto del luglio 2013, ma intenso: il cantautore bolognese apprezza l’ospitalità (e, perché no, il clima) della città toscana, Livorno ricambia col grande calore con cui il pubblico lo accoglie in occasione del concerto. Il secondo concerto nel giro di poco più di un anno in una città relativamente piccola poteva rappresentare per Cremonini il rischio di un piccolo flop, dato il pericolo che molte persone presenti la scorsa estate non avessero voglia di tornare a vedere l’ex Lunapop a distanza di così poco tempo; al contrario, la presenza e l’entusiasmo del pubblico livornese in questa occasione non sono stati minori rispetto a quello dell’anno passato, ed in effetti valeva la pena esserci, dato che Cremonini e la sua band non si sono certo risparmiati nel presentare uno show lungo (26 canzoni per quasi due ore e mezzo di musica), intenso e curato sotto ogni dettaglio, anche dal punto di vista del palco, delle luci e dei contributi video sui maxischermo.

Rispetto all’anno scorso è comunque passata un po’ di acqua sotto i ponti, con l’uscita dell’album Logico, di cui abbiamo parlato tempo fa, album in realtà neppure troppo rappresentato in questo show (sei brani su dieci, senza contare quello strumentale) ma di cui vengono scelti probabilmente i pezzi migliori, a partire dal singolo di lancio Logico#1 che apre lo show ed accende subito il Modigliani Forum.

La scaletta fila via in un bell’alternarsi di canzoni nuove e brani più vecchi, tra molti pezzi ampiamente prevedibili (e pressoché immancabili) non manca qualche gradita sorpresa, come Amami (quando hai il momento) (da Maggese, non fu un singolo ma Cremonini negli anni l’ha fatta spesso nei suoi show) e Il primo bacio sulla luna (non fu singolo nemmeno questa, anche se fu title-track dell’omonimo album), entrambi brani di ottimo impatto e assai ben arrangiati, in grado di coinvolgere anche quella parte di pubblico che ancora non li conosceva.

Dopo la gradevole Vent’anni per sempre, in cui il basso del fidato “Ballo” viene messo più in risalto che nella versione in studio, Cremonini riconosce: «Non è possibile avere vent’anni per sempre, ma ci sono cose che vent’anni ce li hanno per sempre, come questa canzone, che anzi di anni ne ha sempre diciotto...» e lì parte, nel tripudio generale, l’acclamata 50 Special, ancora oggi un brano in grado di infiammare qualsiasi palazzetto.

I momenti più struggenti, come la meravigliosa La nuova stella di Broadway e la strepitosa Io e Anna (quest’ultima accompagnata sui maxischermi da un autentico cortometraggio in bianco e nero interpretato da Tea Falco e dallo stesso Cremonini) si miscelano bene con gli episodi più mossi, come PadreMadre (che dal vivo fa sempre il suo effetto), Stupido a chi? (La teoria dei colori è un album molto presente in tutta la serata) e Mondo in cui non si rinuncia al solito preambolo elettronico che pare preso da un album dei Depeche Mode. Non manca come sempre l’interludio acustico, con Cesare al piano accompagnato solo dal trombettista: Figlio di un re, Una come te (in una sorprendente versione swing in cui la mano sinistra di Cesare praticamente suona il basso di Just a Gigolo) e poi due classici come Vieni a vedere perché e Vorrei (cantati dal pubblico a squarciagola) vengono presentati in questa veste più intimista.

In generale il concerto, chiuso come da copione con l’immancabile Un giorno migliore, non ha mai punti deboli nonostante la sua lunghezza (che non si avverte assolutamente) né le imperfezioni che possono esserci in una “data zero” come questa (di fatto, a parte l’attacco di GreyGoose sul quale Cremonini ha un attimo di incertezza, vere e proprie pecche non ce ne sono): la band che esegue i pezzi è di livello e affiatata (è più o meno la stessa dell’anno scorso a parte l’innesto di un pezzo da novanta come Nicola Peruch, già visto di recente sul palco del Modigliani Forum quando faceva parte della band di Zucchero), mentre l’ormai quindicennale repertorio di Cremonini offre la possibilità all’artista bolognese di costruire scalette di pregevole qualità, capaci di raccontare in poco più di due ore un’intera, e interessante, carriera: non mancano assenti illustre, ma d’altra parte non si possono fare concerti di quattro ore... Vista la data zero, non si fa fatica ad immaginare che il tour appena iniziato farà incetta di consensi e successi.

Cremonini sul palco di Livorno prima del concerto (foto tratta dal profilo Facebook dell'artista)

NOTA: Ho ricostruito la scaletta sulla base di quel che mi ricordo: sono ragionevolmente sicuro che le canzoni eseguite siano quelle e solo quelle che ho indicato, ma sono altrettanto certo di aver fatto qualche errore nell’ordine con cui sono state presentate.

Nessun commento:

Posta un commento