venerdì 14 ottobre 2011

Noel Gallagher - The Dreams We Have as Children

Noel Gallagher, The Dreams We Have as Children (2009)
Tracklist: 1. (It’s Good) To be Free – 2. Talk Tonight – 3. Fade Away – 4. Cast No Shadow – 5. Half the World Away – 6. The Importance of Being Idle – 7. The Butterfly Collector (feat. Paul Weller) – 8. All You Need Is Love (feat. Paul Weller) – 9. Don’t Go Away – 10. Listen Up – 11. Sad Song – 12. Wonderwall – 13. Slide Away – 14. There Is A Light That Never Goes Out – 15. Don’t Look Back in Anger – 16. Married With Children
Voto: 8



Ci siamo. Un tempo c’erano gli Oasis, l’irresistibile coppia perennemente scoppiata dei fratelli Liam e Noel Gallagher, che poi alla fine sono scoppiati davvero e si sono scissi. Da una parte i Beady Eye, la band di Liam, che negli Oasis cantava ma che non ha mai scritto che un pugno di canzone, dall’altra Noel, che negli Oasis cantava pochissime canzoni ma le aveva scritte quasi tutte (e inoltre suonava la chitarra). E così anche i fan non potevano che dividersi in due fazioni (beninteso pacifiche, al contrario dei due fratelli che non sono mai stati in rapporti idilliaci): da una parte i fan di Liam, dall’altra quelli di Noel. E per quelli che – come me, lo confesso – stanno dalla parte di Noel, l’attesa è quasi finita: la prossima settimana uscirà il primo album di inediti da solista dell’ex chitarrista degli Oasis. Per ingannare l’attesa, è possibile ascoltarsi questo The Dreams We Have as Children, album live poco noto ma molto interessante. Registrato dal vivo il 27 marzo 2007 e dato allo stampe solo due anni più tardi (in un cd gratuito di 11 tracce allegato al Sunday Times: la versione integrale è disponibile solo in edizione digitale, a pagamento ma con ricavato donato in beneficienza), The Dreams We Have as Children – come già avvenne per il famoso “MTV Unplugged” del 1996 (che Liam saltò forse per un mal di gola o forse più probabilmente per uno dei consueti litigi col fratello: è uno show tuttora inedito, ma il bootleg della registrazione è ben noto a tutti i fan) – è un’opportunità per riascoltare brani più o meno noti del repertorio degli Oasis in un’inedita veste meno rock e cantati dalla voce di Noel, più dolce e lieve di quella del fratello.

Come detto, Noel in realtà qualche canzone già la cantava ai tempi degli Oasis, e tra di esse alcune son presenti nella scaletta di questo show. A tal proposito, la scelta dei brani inseriti è davvero interessante, con pochissimo spazio concesso a Don’t Believe the Truth (che all’epoca dello show era l’album degli Oasis di più recente pubblicazione, rappresentato solo da The Importance of Being Idle in una versione che dice poco di nuovo rispetto all’originale) e più in generale ai grandi successi della band (fanno eccezioni le immancabili Wonderwall e Don’t Look Back In Anger). Al contrario, troviamo molte b-sides del “periodo d’oro” (cioè dei singoli dei primi due album), che erano per lo più confluite in una raccolta apposita nel 1997 (The Masterplan), come (It’s Good) To be Free, Talk Tonight (molto amata da Noel), Fade Away (questa canzone, un cui verso dà il titolo all’album, è una delle migliori del concerto), Half the World Away e Listen Up. Ed è proprio dalle “gemme oscure” del repertorio che a mio parere provengono i momenti migliori del concerto, come le intense esecuzioni di Cast No Shadow, Don’t Go Away, Sad Song (una vera e propria rarità, la bonus-track presente solo sull’edizione in vinile del primo album degli Oasis, Definitely Maybe) e Slide Away.

Non mancano né un ospite illustre (Paul Weller) né qualche cover, in uno show che per lo più fila via in modo assai godibile. L’“MTV Unplugged” del ’96 era forse migliore, ma nel complesso il disco è un’ottima “chicca” per tutti i fan degli Oasis, ed in particolare per tutti i sostenitori di Noel Gallagher, che di certo non sarà tecnicamente un musicista incredibile, ma è in grado di dispensare, a tutti coloro che ne sono cultori, del pop di origine assolutamente controllata. Ora lo aspettiamo col suo primo album di inediti!

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