venerdì 4 maggio 2012

To Rome With Love


To Rome With Love (2012)
Titolo originale: To Rome With Love
Regia: Woody Allen
Con: Woody Allen, Roberto Benigni, Penélope Cruz, Alec Baldwin, Ellen Page
Voto: 7,5




Un paio di premesse per così dire “personali”. Penso che io, se fossi un grande regista e volessi fare un film ambientato in Norvegia, paese che amo oltremodo, lo farei con lo stesso riguardo che ha avuto Woody Allen nei confronti di Roma nel girare il suo To Rome With Love. D’altro canto, se fossi invece un regista alle prime armi, sarei veramente orgoglioso di aver dato vita ad un film come questo.

Ecco, il tiro al bersaglio contro To Rome With Love è uno sport che va molto di modo presso la critica cinematografica. Ed è assolutamente legittimo. Credo però che spesso i detrattori dell’ultimo film di Woody Allen non tengano conto di due aspetti a mio parere non del tutto trascurabili, che sono contenuti nella premessa che ho appena fatto.

In primo luogo, in molti hanno contestato il fatto che in To Rome With Love la Roma rappresentata da Woody Allen è una Roma che non esiste, una Roma da cartolina stereotipata e anacronistica, in cui gli italiani sono per lo più artisti, gesticolano come matti, frascheggiano chiacchierando seduti su Vespe parcheggiate e seguono le processioni. E l’osservazione mi pare inconfutabile. Mi sembra altrettanto ragionevole pensare però che Allen non abbia fatto questa scelta perché non conosce o non capisce Roma, ma solo perché ne ha voluto fornire una sua immagine personale, conferendole un’aura di fiabesco onirismo e di languido romanticismo. L’ha fatto – immagino – come gesto d’amore verso Roma, alla quale ha voluto dare i tratti della propria città ideale, mostrandola non per quello che è, ma per quello che Allen crede (o, meglio, vorrebbe) che sia. È insomma una scelta, una scelta romantica, discutibile quanto si vuole, ma non un errore.

In secondo luogo, è difficile guardare To Rome With Love senza pensare a qualche vecchio lavoro di Allen e rendersi conto che questo film non regge il confronto con gli altri, che qua ci sono meno buone idee di un tempo e che quelle buone sono spesso riciclate da vecchi lavori del regista. Ed è così. Al netto di questa impressione, questo film, come in genere tutta la cinematografia “minore” di Woody Allen, resta pur sempre di qualità accettabile tanto che questa pellicola, se paragonata non ai vecchi capolavori del regista ma con la qualità media di quel che passa nelle nostre sale, non merita di esser buttata via.

In definitiva, To Rome With Love non è certo un’opera immortale, ma è per sempre un film che si lascia vedere senza alcun problema, gradevole e girato con brio, con la solita sapida ironia alleniana ed un occhio di riguardo alla fotografia. Si tratta di un film corale, con un maxi cast misto in cui si incontrano personaggi americani (interpretati da attori americani) e italiani (interpretati a loro volta da attori italiani), in cui vediamo quattro episodi distinti che si intrecciano, a raccontare storie d’amore e di varie bizzarrie prodotte dalla fantasia di Allen. Particolarmente godibile l’episodio con Benigni, che interpreta un cittadino che diventa famoso di punto in bianco senza alcun motivo né tantomeno alcun merito (spiritosa satira sociale di un mondo in cui la porta per il successo si spalanca di fronte a personalità che certo non rifulgono per talento). Non male l’episodio in cui compare lo stesso Woody Allen, il cui personaggio si inventa un allestimento dei Pagliacci di Leoncavallo davvero singolare. Gli altri due episodi “romantici” sono comunque piacevoli anche se non particolarmente originali – da una parte, una coppia di sposi di provincia separati dagli eventi si troverà alle prese con le peccaminose seduzioni della grande città; dall’altra una coppia di fidanzati si misurerà con l’irruzione nella loro vita di un’amica di lei, un’irresistibile bomba sexy. L’eterogeneo e numeroso cast ha qualche problema di amalgama ma alla fine in qualche modo gira, dando vita talvolta a qualche alchimia singolare (ad esempio, il caso del simpatico e comunque molto bravo Antonio Albanese che si trova a interpretare l’“attore più sexy d’Italia” dà l’idea che i curatori del casting avessero le idee un po’ confuse…) Per concludere, To Rome With Love non merita né lode né bacio accademico, ma non mi sento di massacrare Woody Allen per questo film che in fin dei conti non mi sembra poi così tremendo.



Woody Allen in una scena del film

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