venerdì 1 febbraio 2013

Zucchero - La sesión cubana


Zucchero, La sesión cubana (2012)
Tracklist: 1. Nena – 2. Baila (Sexy Thing) – 3. Un kilo – 4. Never Is A Moment – 5. Guantanamera (Guajira) – 6. Cuba libre – 7. L’urlo – 8. Indaco dagli occhi del cielo – 9. Love Is All Around – 10. Così celeste – 11. Pana – 12. Ave Maria No Morro – 13. Sabor a ti
Voto: 8




Zucchero ha raccontato di avere in testa da molti anni, sin dai suoi esordi, l’idea di realizzare un disco a Cuba con musicisti del luogo; del progetto non è mai stato fatto di niente perché, secondo i suoi agenti, un album del genere gli avrebbe completamente “bruciato” il mercato statunitense, nel quale all’epoca il bluesman voleva sfondare ma che alla parola Cuba reagisce come il toro cui il toreador sventola davanti il drappo rosso (e questa è una sindrome su cui gli americani farebbero bene a rilettere...) Ora che il successo negli States è raggiunto e saldo, Zucchero si è potuto finalmente togliere lo sfizio di realizzare questo progetto: La sesión cubana è un disco di tredici tracce, suonate da Zucchero assieme a grandi musicisti dell’isola caraibica, che comprende sia classici della musica cubana, sia vecchi pezzi di Zucchero riarrangiati in “salsa avaniana”, ma anche inediti realizzati per l’occasione. Ne è venuto fuori un album singolare e interessante, non particolarmente significativo nella ricca discografia di Zucchero ma sicuramente originale.

Come sempre nei lavori di Zucchero, il livello produttivo dei brani presenti è altissimo, tutte le canzoni sono realizzate in modo impeccabile, suonate da professionisti di razza e forti di arrangiamenti efficaci. Personalmente, della musica cubana non sono un grandissimo amante, quindi gli standard presenti nel pezzo – a cominciare dalla cover di Guantanamera di cui Zucchero ha scritto il testo in italiano, mentre in altri casi ha lasciato l’originale in spagnolo – mi sembrano i pezzi meno forti, anche se in effetti “ci stanno bene” perché creano la giusta atmosfera per il disco. Aggiungono poco alla storia di Zucchero anche gli inediti, tra cui comunque spicca Love is all around, una ballad molto tipica dello stile del nostro (il ritornello ha qualcosa dell’interludio di Dune mosse, per dire), ma anche intensa e accattivante. Mi sembra invece molto azzeccata la scelta dei vecchi brani di Zucchero da riproporre in nuovi arrangiamenti “cubani”: il trattamento non stravolge le versioni originali, ma dà loro un nuovo abito caraibico che con loro si sposa alla perfezione. Davvero ottima Così celeste, non sfigurano nemmeno le scatenate Baila (Sexy Thing)L’urlo. Brani come Un kilo e – come poteva mancare? – Cuba Libre non sono pietre miliari del repertorio di Zucchero, ma in questo contesto han trovato una dimensione perfettamente calzante che ha donato loro una nuova anima. In definitiva, un progetto interessante e ben riuscito di un artista che ormai è un vero e proprio veterano della musica, italiana e non solo.


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