venerdì 19 luglio 2013

Cesare Cremonini in concerto – Livorno, 16 luglio 2013

Cesare Cremonini – Livorno, Amedeo Modigliani Forum, 16 luglio 2013, ore 21:30
Ora effettiva di inizio: 21:25
Durata: circa 2 ore e 10 minuti
Band: Cesare Cremonini (voce, pianoforte, chitarre), Nicola “Ballo” Balestri (basso), Andrea Morelli (chitarre), Alessandro De Crescenzo (chitarre), Giovanni Boscariol (pianoforte e tastiere), Michele Guidi (tastiere), Elio Rivagli (batteria), Eduardo Javier Maffei (fiati e cori), Chris Costa (cori, chitarra acustica), Roberta Montanari (cori)

Scaletta
Il comico (sai che risate)
Stupido a chi?
Dicono di me
Le tue parole fanno male
Padremadre
Latin lover
Non ti amo più
L’uomo che viaggia fra le stelle
Figlio di un re
Due stelle in cielo
Vieni a vedere perché
Vorrei
Tante belle cose
Mondo
Una come te
La nuova stella di Broadway
Dev’essere così
50 special
Marmellata#25
Le sei e ventisei
Il pagliaccio
I love you
[Bis]
Hello!
Un giorno migliore





Dopo quella di Zucchero, la nuova gestione dell’Amedeo Modigliani Forum di Livorno (ex PalaLivorno prima e PalaAlgida poi) si aggiudica un’altra “data zero”, quella dell’atteso minitour estivo di Cesare Cremonini, secondo “leg” del suo La teoria dei colori tour che segue il fortunato omonimo album. La formula della data zero consente agli organizzatori di portare in una sede “periferica” come quella del grande palasport livornese eventi importanti che altrimenti con difficoltà passerebbero da quelle parti; la “controindicazione” di questa astuta formula è che si rischia di assistere – come in questo caso – ad un concerto indoor assolutamente fuori stagione (metà luglio), con conseguente effetto serra che si abbatte sia sullo scalmanato pubblico presente che sull’altrettanto scalmanata band sul palco. «Mi assumo la responsabilità del caldo che fa qui dentro stasera», annuncia ad inizio concerto uno scherzoso Cremonini, «anche perché adesso provvederò io a rendere ancora più incandescente l’atmosfera!»

Ed è proprio così: si suda come dei matti ma nessuno ci fa caso, perché il concerto del buon Cremonini è davvero trascinante. Merito anche di una produzione davvero di qualità, segno di come anche il management creda ciecamente nelle possibilità dell’ex Lùnapop: l’affiatata band di ben nove elementi consente la creazione di un suono potente e nitido che ben si staglia sia sui brani più “soft” che soprattutto su quelli più potenti, spesso ritoccati con una “spolverata” di elettronica in più rispetto agli arrangiamenti originali; anche l’aspetto visivo dello show è estremamente curato, con luci di prim’ordine e un triplice schermo alle spalle della band che rimanda sia immagini in diretta dell’artista – ripreso dal vivo da tre-quattro telecamere e mostrato talvolta con alcuni effetti video, come un vezzoso bianco e nero sui brani più struggenti (come l’ottima Le tue parole fanno male) – sia altre elaborazioni grafiche per lo più azzeccate (sul finale di Mondo, una delle canzoni più convincenti della serata col suo lungo intro elettronico à la Depeche Mode, sullo schermo appare Jovanotti che interpreta la sua parte nel duetto presente in quella canzone).

C’è poi ovviamente, immancabile condicio sine qua non per ogni concerto che voglia restare impresso a fuoco nei ricordi di chi vi ha assistito, una scaletta di tutto rispetto: dal 1999, anno dell’esordio con i Lùnapop, Cremonini è stato in grado di costruirsi un repertorio davvero invidiabile dal quale attingere a piene mani, arricchito vieppiù dagli ottimi brani del suo ultimo lavoro, La teoria dei colori, molto rappresentato in questo show (se osservate la scaletta, a parte la delicata Due stelle in cielo, troverete tutti brani dell’ultimo album e singoli degli album precedenti, senza altre “out-sider”). Proprio dal singolo di lancio dell’ultimo album, Il comico (sai che risate), prende avvio lo show: poi è un diluvio di grandi successi. Sull’evocativa coda strumentale di Figlio di un re, Cremonini lascia il palco per poi apparire poco dopo al pianoforte a coda piazzato su una piattaforma in mezzo al pubblico del Modigliani Forum: lì, in versione piano-voce, canta alcuni dei suoi pezzi più intimisti, come Vieni a vedere perché, Vorrei e la deliziosa Tante belle cose; il pubblico, molto molto caldo per tutta la serata, su questi brani si sgola ancora di più che nel resto del concerto, tanto che più di una volta Cremonini smette di cantare e lascia che sia la gente sugli spalti a farlo per lui, in un singolare ribaltamento tra artista e spettatori.

Tornato sul palco con la propria band, Cremonini propone gli ultimi successi, Una come te e la strepitosa La nuova stella di Broadway, per poi declinare in un finale che propone cavalli di battaglia immancabili come 50 special (l’Amedeo Modigliani Forum viene quasi giù per l’entusiasmo della gente) e Un giorno migliore, proposta come ultima canzone del concerto in una versione ben più rock dell’originale. «Questa è l’ultima perché se ne faccio un’altra svengo», confessa Cremonini congedandosi dal pubblico livornese nel tripudio generale che viene tributato ad una delle (non tantissime, a dire il vero) promesse mantenute della musica italiana dell’ultimo decennio. 

NOTA: Ho ricostruito la scaletta sulla base di quel che mi ricordo: sono ragionevolmente sicuro che le canzoni eseguite siano quelle e solo quelle che ho indicato, ma sono altrettanto certo di aver fatto qualche errore nell’ordine con cui sono state presentate.

Foto del concerto tratta dalla bella gallery pubblicata sul sito di Il Tirreno

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