venerdì 6 settembre 2013

Max Gazzè in concerto – Pisa, 5 settembre 2013

Max Gazzè – Pisa, Parco della Cittadella (Metarock), 5 settembre 2013, ore 21
Ora effettiva di inizio: ore 22:20
Durata: circa 1 ora e 50 minuti
Band: Max Gazzè (voce, basso), Giorgio Baldi (chitarra elettrica), Clemente Ferrari (tastiere), Cristiano Micalizzi (batteria), Dedo (fiati, chitarra acustica, percussioni)

Scaletta
Questo forte silenzio
E tu vai via
Vento d’estate
Il timido ubriaco
I tuoi maledettissimi impegni
Il solito sesso
A cuore scalzo
Eclissi di periferia
Raduni ovali
Il bagliore dato a questo sole
L’amore pensato
Colloquium vitae
Buon compleanno
L’uomo più furbo
Annina
Cara Valentina
Sotto casa
[Bis]
Mentre dormi
Alfonso (feat. Levante)
La favola di Adamo ed Eva
Una musica può fare





I concerti di Max Gazzè – che tra l’altro fa spesso tour molto lunghi e ben distribuiti su tutto il territorio italiano, e, cosa che non guasta, segue una commendevole politica di contenimento dei prezzi dei biglietti – sono grossomodo una garanzia: un repertorio profondo e eccellente come il suo si sposa infatti alla perfezione con le caratteristiche di una band di valore eccelso e assai affiatata (tutti i membri suonano con Max da molti anni, a parte il polistrumentista Dedo che soprattutto con i suoi fiati porta una piacevolissima ventata di freschezza in molti brani della serata). Se negli album di Gazzè non mancano canzoni piacevoli e orecchiabili, sul palco del concerto gli stessi pezzi si arricchiscono di arrangiamenti ricercati e curati che esaltano le doti di esecuzione dei musicisti, ad offrire uno spettacolo che soddisfa non solo il pubblico in cerca semplicemente di canzoni “belle”, ma anche chi invece pretende da chi suona sul palco qualcosa di più, una manifestazione di talento che durante il concerto di Gazzè – a partire proprio dal frontman che non è solo cantante ma anche un estroso bassista – non manca mai.

Il pubblico di Pisa non esce quindi di certo deluso dalla lunga serata di Gazzè (preceduto da alcune band di apertura tra cui la giovane Levante che nei bis ha poi eseguito la sua Alfonso insieme alla stessa band di Gazzè: un onore niente male per un’esordiente). Su un palco in cui sono presenti tre maxi-schermi (uno centrale più grande e due laterali più piccoli) che in alcune canzoni rimandano suggestive immagini a creare un azzeccato contrappunto visivo alle atmosfere musicali (una ricercatezza abbastanza sorprendente – e piacevole – per un artista come Gazzè attento più che altro all’efficacia del suono e poco avvezzo a perdersi in frivolezze), la scaletta dello spettacolo sembra seguire un criterio abbastanza netto. Al di là dell’evocativo inizio con Questo forte silenzio, brano dedicato ai primi uomini sbarcati sulla Luna e accompagnato da immagini di spedizioni spaziali, la prima parte, a scaldare subito il numeroso pubblico presente, “spende” subito alcuni pezzi forte del repertorio, come Vento d’estate, I tuoi maledettissimi impegni e Il solito sesso. La parte centrale dello show va invece a riproporre brani meno noti del passato, come Eclissi di periferia o la dolcissima L’amore pensato (rivitalizzata da un magnifico accompagnamento di tromba), alcuni dei quali propongono arrangiamenti particolarmente ricercati e parti strumentali complesse che esaltano le doti della band, come Raduni ovali e Il bagliore dato a questo sole, i brani tecnicamente più sofisticati della serata. Il finale torna invece a dedicarsi ai pezzi da novanta del canzoniere di Gazzè, con Annina, Cara Valentina (nel cui finale Max invita il pubblico a cantare con lui) e la trascinante Sotto casa, uno dei pochi (quattro) brani dell’ultimo omonimo album proposto in una scaletta molto più attenta al passato che al presente dell’artista. Anche i bis, seguiti da una lunga jam strumentale, non possono che congedarsi dal pubblico nel migliore dei modi, con un finale affidato a Mentre dormi, La favola di Adamo ed Eva e Una musica può fare. Ottimo modo per finire un’ottima serata!

NOTA: Ho ricostruito la scaletta sulla base di quel che mi ricordo: sono ragionevolmente sicuro che le canzoni eseguite siano quelle e solo quelle che ho indicato, ma sono altrettanto certo di aver fatto qualche errore nell’ordine con cui sono state presentate.

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