Cesare Cremonini – Livorno, Amedeo Modigliani Forum, 25 ottobre
2014, ore 21
Ora
effettiva di inizio: 21:20
Durata:
circa 2 ore e 20
Band:
Cesare Cremonini (voce e piano), Nicola (Ballo) Balestri (basso); Andrea
Morelli (chitarre); Alessandro De Crescenzo (chitarre); Michele (Mecco) Guidi
(hammond e tromba); Nicola Peruch (elettronica e tastiere); Andrea Fontana
(batteria); Chris Pescosta (cori e chitarra); Roberta Montanari (cori)
Scaletta
Logico#1
Dicono di me
PadreMadre
Fare e disfare
Stupido a chi?
Il comico (sai che
risate)
Amami (quando è il
momento)
Non ti amo più
La nuova stella di
Broadway
Latin Lover
Vent’anni per sempre
50 Special
Io e Anna
Il primo bacio sulla
luna
[Interludio acustico]
Figlio di un re
Una come te
Vieni a vedere perché
Vorrei
[II parte]
Mondo
John Wayne
Marmellata#25
Il pagliaccio
Le sei e ventisei
GreyGoose
[Bis]
I love you
«Quando
ci hanno chiesto in quale città volessimo fare la data zero», confessa Cesare
Cremonini verso la fine del concerto, «non abbiamo avuto dubbi: Livorno! Ci
siamo trovati troppo bene qua l’anno scorso!» Tra Cremonini e Livorno l’amore è
recente, sbocciato in occasione del concerto del luglio 2013, ma intenso: il
cantautore bolognese apprezza l’ospitalità (e, perché no, il clima) della città
toscana, Livorno ricambia col grande calore con cui il pubblico lo accoglie in
occasione del concerto. Il secondo concerto nel giro di poco più di un anno in
una città relativamente piccola poteva rappresentare per Cremonini il rischio
di un piccolo flop, dato il pericolo che molte persone presenti la scorsa
estate non avessero voglia di tornare a vedere l’ex Lunapop a distanza di così
poco tempo; al contrario, la presenza e l’entusiasmo del pubblico livornese in
questa occasione non sono stati minori rispetto a quello dell’anno passato, ed
in effetti valeva la pena esserci, dato che Cremonini e la sua band non si sono
certo risparmiati nel presentare uno show lungo (26 canzoni per quasi due ore e
mezzo di musica), intenso e curato sotto ogni dettaglio, anche dal punto di
vista del palco, delle luci e dei contributi video sui maxischermo.
Rispetto
all’anno scorso è comunque passata un po’ di acqua sotto i ponti, con l’uscita
dell’album Logico, di cui abbiamo
parlato tempo fa, album in realtà neppure troppo rappresentato in questo show
(sei brani su dieci, senza contare quello strumentale) ma di cui vengono scelti
probabilmente i pezzi migliori, a partire dal singolo di lancio Logico#1 che apre lo show ed accende
subito il Modigliani Forum.
La
scaletta fila via in un bell’alternarsi di canzoni nuove e brani più vecchi,
tra molti pezzi ampiamente prevedibili (e pressoché immancabili) non manca
qualche gradita sorpresa, come Amami
(quando hai il momento) (da Maggese,
non fu un singolo ma Cremonini negli anni l’ha fatta spesso nei suoi show) e Il primo bacio sulla luna (non fu
singolo nemmeno questa, anche se fu title-track
dell’omonimo album), entrambi brani di ottimo impatto e assai ben arrangiati,
in grado di coinvolgere anche quella parte di pubblico che ancora non li
conosceva.
Dopo
la gradevole Vent’anni per sempre,
in cui il basso del fidato “Ballo” viene messo più in risalto che nella
versione in studio, Cremonini riconosce: «Non è possibile avere vent’anni per
sempre, ma ci sono cose che vent’anni ce li hanno per sempre, come questa
canzone, che anzi di anni ne ha sempre diciotto...» e lì parte, nel tripudio
generale, l’acclamata 50 Special,
ancora oggi un brano in grado di infiammare qualsiasi palazzetto.
I
momenti più struggenti, come la meravigliosa La nuova stella di Broadway e la strepitosa Io e Anna (quest’ultima accompagnata sui maxischermi da un
autentico cortometraggio in bianco e nero interpretato da Tea Falco e dallo
stesso Cremonini) si miscelano bene con gli episodi più mossi, come PadreMadre (che dal vivo fa sempre il
suo effetto), Stupido a chi? (La teoria dei colori è un album molto
presente in tutta la serata) e Mondo
in cui non si rinuncia al solito preambolo elettronico che pare preso da un
album dei Depeche Mode. Non manca come sempre l’interludio acustico, con Cesare
al piano accompagnato solo dal trombettista: Figlio di un re, Una come te
(in una sorprendente versione swing in cui la mano sinistra di Cesare praticamente
suona il basso di Just a Gigolo) e
poi due classici come Vieni a vedere
perché e Vorrei (cantati dal
pubblico a squarciagola) vengono presentati in questa veste più intimista.
In
generale il concerto, chiuso come da copione con l’immancabile Un giorno migliore, non ha mai punti
deboli nonostante la sua lunghezza (che non si avverte assolutamente) né le
imperfezioni che possono esserci in una “data zero” come questa (di fatto, a
parte l’attacco di GreyGoose sul
quale Cremonini ha un attimo di incertezza, vere e proprie pecche non ce ne
sono): la band che esegue i pezzi è di livello e affiatata (è più o meno la
stessa dell’anno scorso a parte l’innesto di un pezzo da novanta come Nicola
Peruch, già visto di recente sul palco del Modigliani Forum quando faceva parte
della band di Zucchero), mentre l’ormai quindicennale repertorio di Cremonini
offre la possibilità all’artista bolognese di costruire scalette di pregevole
qualità, capaci di raccontare in poco più di due ore un’intera, e interessante,
carriera: non mancano assenti illustre, ma d’altra parte non si possono fare
concerti di quattro ore... Vista la data zero, non si fa fatica ad immaginare
che il tour appena iniziato farà incetta di consensi e successi.
Cremonini sul palco di Livorno prima del concerto (foto tratta dal profilo Facebook dell'artista)
NOTA: Ho ricostruito
la scaletta sulla base di quel che mi ricordo: sono ragionevolmente sicuro che
le canzoni eseguite siano quelle e solo quelle che ho indicato, ma sono
altrettanto certo di aver fatto qualche errore nell’ordine con cui sono state
presentate.
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