Ben Harper, By My Side (2012)
Tracklist: 1. Forever – 2. By My Side – 3. Gold To Me –
4. Diamonds On The Inside – 5. In The Colors – 6. Beloved One – 7. Not Fire Not
Ice – 8. Morning Yearning – 9. Feel Love – 10. Happy Everafter In Your Eyes –
11. Waiting On An Angel – 12. Crazy Amazing
Voto: 8
Caso
più unico che raro, Ben Harper, dopo diciotto anni di gloriosa carriera e dieci album di inediti alle spalle, non ha mai pubblicato un greatest hits. Qualche
live sì, ma raccolte di singoli mai. E non credo sia un caso: in realtà, a Ben
Harper non è mai interessato puntare sulle hit radiofoniche. E anche questa è
una rarità: in un’epoca dominata dall’egemonia dei singoli, dietro ai quali non
di rado artisti mediocri nascondono gli altri pezzi del repertorio decisamente
meno validi, Ben Harper può permettersi di trascurare la realizzazione di
singoli trascinanti e dedicarsi invece a livellare l’intero repertorio – non solo
i pezzi da cui trarre videoclip – su qualità artistiche molto elevate. Qualche
singolo di successo ce l’ha avuto anche lui, è ovvio, da Excuse Me Mr. a Rock’N’Roll
Is Free, ma tanti di quei brani che sono più amati dai fan, e più spesso
rappresentati dal vivo, singoli non lo sono mai stati (uno su tutti, il
travolgente Glory & Consequence).
D’altra parte, a proposito di concerti, l’artista californiano è anche tra i
pochi a riuscire a presentare scalette molto differenti le une dalle altre in
ogni data dei propri tour, e, coerentemente con quanto si è appena detto, può
capitare di assistere ad un suo bellissimo live in cui non sono suonati che due
o tre singoli. Questo dimostra almeno in parte – al resto provvede l’ascolto
diretto della musica di Ben Harper – che abbiamo a che fare con un artista di
livello davvero apicale.
Ed
eccoci oggi alla prima raccolta di pezzi in studio di Ben Harper, questa By My Side, non un live ma un’antologia
di brani presi così come sono dai loro rispettivi album. Tecnicamente, non è un
greatest hits, non è cioè una raccolta di singoli, visto che l’unica “smash hit”
qua presente è l’irrinunciabile Diamonds
On The Inside. Non è nemmeno un best of, ossia una raccolta dei pezzi
migliori di un artista scelti da lui medesimo, singoli e no. Con coraggio, ma
anche con la leggera incoscienza di chi serenamente può permettersi di non
ottenere uno strepitoso successo commerciale, Ben Harper ha preferito un
criterio ancora più selettivo, dedicandosi cioè ad una raccolta esclusivamente
di brani “lenti” del proprio repertorio, scelti da lui personalmente tra le
migliori ballad canzoni acustiche da lui composte e incise in questi diciotto
anni di carriera. È una scelta coraggiosa, dicevamo, ma anche interessante,
perché permette di focalizzare un aspetto spesso lasciato in secondo piano,
ossia l’animo “romantico” di un musicista noto più che altro per la sua natura
funky che si è venata vieppiù con gli anni di uno spirito sempre più rock (con
lievi venature pop che i fan della prima ora più sfegatati han fatto invero
fatica a perdonargli!) Ma quest’anima “soft” Ben Harper l’ha sempre coltivata
sin dal primo album (tant’è questa raccolta contiene ben due brani dal disco di
esordio del 1994, Welcome To The Cruel
World, ossia Forever – che apre
questo cd – e Waiting On An Angel,
due pezzi acustici che più acustici non si può!) fino all’ultimo (Give Till It’s Gone, 2011, rappresentato
da Feel Love). Una selezione di
questo tipo, non priva di sorprese (Not
Fire Not Ice è addirittura una b-side, dal singolo Ground On Down del 1996, anche se non è sconosciuta agli
appassionati perché è stata eseguita dal vivo in più occasioni, ed è presente
anche nel doppio cd Live From Mars
del 2001), può destare perplessità soprattutto perché ognuno potrebbe proporre
scelte alternative, lamentando l’assenza ora di un brano ora di un altro che
non avrebbero sfigurato in una siffatta raccolta (da Widow of a Living Man a When
She Believes, sono in effetti molte le canzoni che avrebbero potute essere
scelte da Ben Harper per questo disco). Ma va bene così. Riascoltare brani
bellissimi ma un po’ dimenticati come Gold
To Me, In The Colors, Morning Yearning e la stessa title track fa sempre piacere; è anche
vero però che l’unico inedito del disco – Crazy
Amazing – aggiunge poco, ed in generale è raro che raccolte di questo genere
possano essere particolarmente significative, visto che si tratta comunque di “riesumazioni”
di pezzi già noti. Per essere un’operazione di questo tipo, ad ogni modo, è stata
fatta con fantasia ed originalità, per questo non mi dispiace. Certo, credo
vada considerata come un’occasione per un “ripasso” prima dell’uscita che più
interessa, quella dell’album di inediti che Ben Harper ha già annunciato per
gennaio 2013. Lo aspettiamo: per ingannare l’attesa, possiamo riascoltarci i
brani scelti per questa raccolta!
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