Neffa, Sognando contromano (2009)
Tracklist:
1. Distante – 2. Lontano dal tuo sole – 3. Qualcosa di più – 4. Solo così – 5.
In un sogno – 6. Nessuno – 7. La mia stella – 8. Satellite – 9. Bellissima –
10. Giorni d’estate – 11. The Hill.
Voto:
9
Nel
novero dei cantautori più sottovalutati del nostro paese, credo che a Neffa
vada riservato un posto di rilievo: è da ormai dieci anni – ossia da quando,
nel 2001, ha lasciato l’hip hop (esperienza artistica che a me non piace, ma
che dimostra l’interesse di Neffa per la musica a tutto tondo, a prescindere
dalle recinzioni dei generi) per intraprendere la carriera “pop” – che regala
album di grande spessore, con sì un buon seguito di pubblico e critica ma senza
attirare le grandissime folle che altri (forse meno bravi di lui) sanno
calamitare. Questo Sognando contromano,
del 2009, (che precede lo stravagante progetto dei Due di Picche con J-Ax, il
cui album C’eravamo tanto odiati,
datato 2010, non è un capolavoro ma non manca di spunti interessanti) è
l’apogeo di un percorso che ha visto crescere la qualità artistica di Neffa di
album in album. Se Arrivi e partenze
(2001) si appoggiava sul tormentone La
mia signorina ma era ancora un po’ acerbo, il lunghissimo I molteplici mondi di Giovanni, il cantante
Neffa (2003) era buono ma un po’ troppo disordinato, mentre Alla fine della notte (2006) era già un
signor disco, Sognando contromano conferma la bontà dei lavori precedenti e la
supera ulteriormente proponendo brani di fattura veramente elevata.
Trascinato
dal “singolone” di lancio, Lontano dal
tuo sole, degno del grande successo che ha avuto perché è una canzone
davvero irresistibile, l’album tiene alto il livello per tutte le undici
canzoni che lo compongono, ma è soprattutto nella prima metà del disco, con i
primi sei brani, che ascoltiamo le cose migliori sia per raffinatezza musicale
che per struttura dei testi. Troviamo in questi pezzi i temi più cari a Neffa,
un mondo in cui l’io è perennemente incompreso e osteggiato, se non
perseguitato, ma non per questo rinuncia alla speranza (“Nessuno mi crede davvero innocente ma non per questo io non vivo più”,
dice proprio nel singolo di lancio). Il tema dell’amore è quindi centrale ma
problematico, configurandosi come l’ancora principale di salvezza, ma anche
come miraggio difficile da raggiungere e da conservare, come messo a fuoco sin
dal brano di apertura dell’album, intitolato per l’appunto Distante (poteva anche questo essere un singolo). La felicità
sembra essere lì, a portata di mano, ma è sfuggente come il varco montaliano,
manca sempre qualcosa, c’è sempre bisogno di Qualcosa di più. Da questa situazione, sgorga la splendida
locuzione che dà il titolo all’album, Sognando contromano, tratta da uno dei
brani significativi della raccolta, e altro ottimo singolo, Nessuno,
che avrà sì qualcosa di Love Profusion
di Madonna, ma racconta molto bene la sensazione non solo che nel mondo
descritto da Neffa la vera speranza sia nel sogno (come nel brano In un sogno), ma che oltretutto questo
sogno sia controcorrente, lontando dal “sognare comune”, sia insomma un sogno
contromano. Di qui, anche, il bisogno del ritorno alle piccole cose, di non
curarsi troppo delle grandi cose che finiscono con il sovrastarci senza che noi
possiamo controllarle affatto, come in Satellite,
per tornare a dedicarsi ai piccoli piaceri (come passare a letto qualche minuto
in più prima di alzarsi ed andare a lavoro passando per il traffico) che dànno
senso all’esistenza.
È
insomma un album estremamente coerente e compatto, che fila via senza inciampi
grazie alla splendida vena compositiva di Neffa e dei suoi coautori, in grado
di piazzare melodie vieppiù orecchiabili e piacevoli. E il cammino di crescita
di Neffa non è ancora finito: siamo in attesa di un nuovo lavoro, convinti che
le felici capacità artistiche di questo artista possano partorire altri, tanto
malinconici quanto splendidi, sogni contromano.
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