Fabrizio De André, I concerti (2012)
La
Bussola e Storia di un impiegato (1975/76)
CD
1: 1. La canzone dell’amore perduto – 2. Nancy – 3. Via della povertà – 4. Le
passanti – 5. Oceano – 7. Canzone per l’estate – 9. Amico fragile – 11. Il pescatore
– 12. La ballata del Miché – 14. Il testamento di Tito – 15. Via del campo –
17. La canzone di Marinella – 18. Canzone del maggio
CD
2: 1. Introduzione – 2. Canzone del maggio – 3. La bomba in testa – 4. Al ballo
mascherato – 5. Sogno numero due – 6. Canzone del padre – 7. Il bombarolo – 8.
Verranno a chiederti del nostro amore – 9. Nella mia ora di libertà – 11. Un
giudice – 13. La guerra di Piero – 16. La cattiva strada – Via della povertà (new version) (ghost track)
Fabrizio
De André + PFM (1978/79)
CD
1: 1. Bocca di Rosa – 2. Andrea – 3. Giugno ’73 – 4. Un giudice – 5. La guerra
di Piero – 6. Il pescatore – 7. Zirichiltaggia – 8. La canzone di Marinella –
9. Volta la carta – 10. Amico fragile
CD
2: 1. Avventura a Durango – 3. Sally – 4. Verranno a chiederti del nostro amore
– 5. Rimini – 6. Via del campo – 7. Maria nella bottega del falegname – 8. Il
testamento di Tito
L’indiano
(1981/82)
CD
1: 1. Quello che non ho – 2. Canto del servo pastore – 3. Fiume Sand Creek – 4.
Hotel Supramonte – 5. Franziska – 6. Se ti tagliassero a pezzetti – 7. Verdi
pascoli – 9. La guerra di Piero
CD
2: 1. Bocca di Rosa – 2. Giugno ’73 – 3. Amico fragile – 4. La cattiva strada –
5. Via del campo – 6. Andrea – 7. Avventura a Durango – 8. Il pescatore
Crêuza
de mä (1984)
CD 1: 1. Crêuza de mä – 2. Jamin-Á – 3. Sidún – 4. La guerra
di Piero – 6. Quello che non ho – 7. Fiume Sand Creek – 8. Hotel Supramonte –
9. Franziska
CD
2: 2. Â pittima – 4. Sinán Capudán Pasciá – 6. Â duménega – 7. Giugno ’73 – 8.
Bocca di Rosa – 9. Via del campo – 10. Amico fragile
Le
nuvole (1991)
CD
1: 1. Le nuvole – 2. Ottocento – 4. Don Raffae’ – 6. La domenica delle salme –
7. Andrea – 9. Hotel Supramonte – 10. Se ti tagliassero a pezzetti – 11. Fiume
Sand Creek – 12. Giugno ’73 – 13. Amico fragile
CD
2: 1. Crêuza de mä – 2. Jamin-Á – 3. Sidún – 5. La canzone di Marinella – 6. La
guerra di Piero – 7. Bocca di Rosa – Â çimma (ghost track) – 8. Mégu Megún – 11. Â duménega – 13. Il gorilla –
15. Don Raffae’ – 16. Le nuvole
In
teatro (1992/93)
CD
1: 1. L’infanzia di Maria – 2. Tre madri – 3. Jamin-Á – 4. Nancy – 5. Giovanna
D’Arco – 7. Franziska – 8. Le passanti – 10. Via del campo – 11. La canzone di
Marinella – 12. Bocca di Rosa
CD
2: 1. Mégu Megún – 2. Â pittima – 3. Sinán Capudán Pasciá – 6. La ballata del Miché
– 7. Amico fragile – 8. I carbonari – 10. Il gorilla – 11. Don Raffae’ – 12. La
guerra di Piero – 13. Fiume Sand Creek – 15. Il pescatore – 16. Sidún – 18.
Andrea
Anime
salve (1997)
CD
1: 1. Prinçesa – 2. Khorakhané – 3. Anime salve – 6. Dolcenera – 7. Le acciughe
fanno il pallone – 9. Disamistade – 10. Â cúmba – 11. Ho visto Nina volare –
13. Smisurata preghiera – 15. Crêuza de mä – 16. Jamin-Á
CD
2: 2. Invincibili (Cristiano De André) – 4. Cose che dimentico – 6. Bocca di
Rosa – 7. Via del campo – 8. Mégu Megún – 11. Sinán Capudán Pasciá – 12. Hotel
Supramonte – 13. Don Raffae’ – 14. Andrea – 15. La canzone di Marinella – 16.
Fiume Sand Creek
Mi
innamoravo di tutto (1997/98)
CD 1: 1. Crêuza de mä – 2. Jamin-Á – 3. Sidún – 5. Prinçesa –
6. Khorakhané – 7. Anime salve – 8. Dolcenera – 9. Le acciughe fanno il pallone
– 10. Disamistade – 11. Â cúmba – 12. Ho visto Nina volare – 13. Smisurata
preghiera
CD
2: 1. Notti di Genova (Cristiano De André) – 3. L’infanzia di Maria – 4. Il
ritorno di Giuseppe – 5 Il sogno di Maria – 6. Tre madri – 7. Il testamento di
Tito – 9. La città vecchia – 11. Fiume Sand Creek – 12. Geordie – 14. La
canzone di Marinella – 15. Volta la carta
[I numeri saltati
nelle tracklist di ogni cd sono tracce occupate dalle presentazioni di
Fabrizio]
Nota:
Il cofanetto contiene anche un libro fotografico di 192 pagine in grosso
formato (A4) che documenta i tour di De André, di cui vengono anche riportate
le band che han suonato con lui e tutte le date.
Voto:
10
Il
prezzo elevato di questo prodotto musicale-editoriale (quasi 100 Euro, che non
sono nemmeno tanti se pensiamo che propone 16 cd ed un bel librone fotografico
a colori di quasi duecento pagine) scoraggerà ben pochi dei fan più accaniti di
Fabrizio De André, crisi o non crisi: I
concerti è la documentazione pressoché integrale dell’attività live del mai
abbastanza rimpianto artista genovese, una pietra miliare che fa rivivere il
grande Faber attraverso le registrazioni dei suoi concerti. Dal famoso debutto
a “La Bussola” di Viareggio del 15 marzo 1975 fino all’ultimo concerto del
1998, De André fece otto tournée, tutte documentate in questa raccolta con due
cd l’una, per un totale di sedici cd. Chiaramente, essendo già stati in passato
pubblicati tre raccolte live (quindi sei cd), non tutto il materiale poteva
essere inedito; altrettanto chiaramente, dato che le scalette dei tour di De
André non differivano mai tantissimo le une dalle altre, non poteva che esserci
qualche “sovrapposizione”, con alcuni brani proposti più volte all’interno
della raccolta (grandi classici come La
canzone di Marinella, Via del campo
e Bocca di Rosa, per fare un
esempio, compaiono sei volte l’uno). Ma non si tratta di un limite: i curatori
della raccolta han voluto giustamente, con rigore filologico, documentare i
tour in oggetto così come erano, attenti non solo al valore artistico
(ovviamente altissimo!) ma anche storico del materiale ripescato dagli archivi.
E la qualità audio, trattandosi di cd in cui registrazioni pensate per la
pubblicazione (ed in alcuni casi già edite) si mescolano con altre non
concepite a questo fine se non addirittura pirata o comunque amatoriali, è
comunque sorprendentemente alta. L’unico cd dalla qualità scadente, da bootleg,
è il primo, che però si riscatta per il valore storico-affettivo che ha: è infatti
la registrazione del primo concerto, quello dell’esordio del ‘75 a “La
Bussola”; per una rarità così pregiata, si accetta più che volentieri una
qualità bassa (si tratta probabilmente una registrazione da parte di una
persona tra il pubblico). Gli altri cd, chi più chi meno, hanno qualità
migliore: sorprende soprattutto la registrazione del (bellissimo) tour del
1992/93 la quale, pur essendo totalmente inedita, ha a tutti gli effetti la
qualità di un disco live.
D’altra
parte, come si accennava, il valore di questa raccolta sta anche nella sua
fedeltà al vero: se spesso (quasi sempre invero) i dischi dal vivo subiscono
fiere rattoppature in studio al fine di renderne la qualità migliore, in questo
caso abbiamo le registrazioni così come erano venute, con tanto di imperfezioni
nei suoni e di piccoli errori di De André (più spesso quando parla piuttosto
che quando canta!) E poi, elemento da notare assolutamente, sono stati riportati
anche i discorsi e le presentazioni di Fabrizio durante i concerti, cosa che
consente a chi non l’avesse mai visto dal vivo di scoprire quanto De André
fosse non solo un artista dalla complessità culturale e profondità
intellettuale pazzesche, ma anche una persona dotata di grandissimo spirito e
autoironia (tanto da arrivare a storpiare, proprio nel primo concerto, La canzone di Marinella con una strofa
sorprendentemente a luci rosse o a proporre versioni di Via della povertà adattate all’attualità che strappano grandissimi
applausi con versi come “e Agnelli e
Indro Montanelli fanno a pugni nella torre di comando”!)
Insomma,
anche il materiale già edito torna a nuova vita: del tour con la PFM vengono
riproposte anche alcune surreali contestazioni (erano anni difficili per
l’Italia e contestare ai concerti andava inspiegabilmente di moda); del tour
del 1991 è riproposto materiale scartato dai cd che ne vennero tratti (1991 concerti); l’ultimo concerto è
riproposto nella sua interezza, con tanto di Canzone di Marinella che venne esclusa (pare per volontà dello
stesso De André) anche dal dvd. Insomma, di tutto di più. A voler trovare
proprio un limite, al di là della possibilità ammessa dagli stessi curatori che
qualche dato riportato sia sbagliato (ma è facile immaginare che fare ordine in
trent’anni di materiale non sia stato semplice!), sfugge perché dai cd del 1991
sono stati espunti La canzone dell’amore
perduto e Il testamento di Tito
che in 1991 concerti erano stati
regolarmente pubblicati: in un’operazione enciclopedica come questa, è un
taglio poco comprensibile, ma è un dettaglio infinitesimale rispetto alla
grandezza mastodontica dell’intera raccolta. Si tratta in definitiva di
un’operazione commendevole, che generosamente rende disponibili ai fan di
Fabrizio – il cui amore per Faber non si è certo intiepidito nemmeno dopo oltre
dieci anni dalla sua morte, anzi più il tempo passa più Fabrizio ci manca – ore
e ore di registrazioni grazie alle quali far rivivere il ricordo e l’opera di
questo grande, immortale, artista.
Io
questa canzone l’ho scritta per un mio amico che si chiamava Nietzsche; anche
per un altro mio amico che si chiamava Gesù Cristo: insomma era uno che era
sicuro di inventare una nuova morale. Poi magari non ce l’ha fatta ma, insomma,
... son cazzi suoi!
(Presentazione La cattiva strada, CD 2
La Bussola e Storia di un impiegato)
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