Jovanotti – Livorno, PalaLivorno, 13 febbraio 2012, ore
21
Ora
effettiva di inizio: 21:15 circa
Durata:
quasi 2 ore e mezzo
Band:
Jovanotti (voce), Saturnino (basso), Riccardo Onori (chitarre), Franco
Santernecchi (tastiere), Christian Rigano (tastiere), Gareth Brown (batteria),
Leo Di Angilla (percussioni)
Scaletta
Megamix
Falla girare
Spingo il tempo al
massimo
La porta è aperta
Amami
L’elemento umano
La notte dei desideri
Mezzogiorno
Le tasche piene di
sassi
Come musica
A te
Ora
Tutto l’amore che ho
Io danzo / (Tanto)3
/ Penso positivo
Battiti di ali di
farfalla
L’ombelico del mondo
Mi fido di te
Piove
The Sound of Sunshine
Bella
Ciao mamma
Dabadabadance
“Una storia d’amore”
Fango
Quando sarò vecchio
Ragazzo fortunato
Il più grande
spettacolo dopo il big bang
[Bis]
Baciami ancora
La bella vita
Interrotto
a dicembre a causa del drammatico incidente al Palasport di Trieste, quando
durante l’allestimento del concerto è crollato il palco uccidendo il giovane
Francesco Pinna, il tour di Jovanotti – che al povero Pinna dedica una delle
sue canzoni più significative, Ora –
è ripartito ad inizio anno e in settimana ha toccato, per due sere, un
PalaLivorno sold out traboccante di entusiasmo.
Il
lavoro di Jovanotti dal vivo, intrapreso ormai da qualche anno da lui e da una
band ormai molto rodata, è davvero encomiabile: il concerto non si riduce ad
una semplice esecuzione di canzoni, ma diventa uno show a tutto tondo, in cui alla
musica si affianca un impatto visivo direi “all’americana”, con giochi di luce,
fasci laser, led luminosi e immagini video di sicuro impatto (tra i molti
effetti speciali proposti in video, notevole quello su Battiti di ali di
farfalla, in cui l’immagine di Jovanotti viene scissa in due, una in diretta e
una di qualche secondo prima, in modo che sullo schermo appaia una sorta di
duetto di due Jovanotti che interagiscono tra di loro ballando e anche
combattendo insieme: molto “ganzo”, come si direbbe a Livorno!) Tutto questo
avviene senza però far passare la musica in secondo piano, tutt’altro:
l’arrangiamento dei brani – non sempre fedele alla versione originale,
specialmente per quelli più vecchi – mira anzitutto alla ricerca di un “suono”,
un sound che faccia da filo conduttore allo show – e, sulla scia dell’ultimo
album, ha un’impronta molto elettronica. Così, non tutte le canzoni vengono
proposte nella loro integrità, ma all’interno di impasti sonori durante i quali
fanno capolino schegge e frammenti di brani sparsi (di alcuni pezzi, come Non mi annoio, Una tribù che balla e Safari,
sono stati eseguiti all’interno di queste “suite” elettroniche alcuni refrain).
Il risultato è un continuum musicale molto coinvolgente e avvolgente, in certi
momenti sembra di assistere ad un dj-set (o un rave party, come suggerisce lo
stesso Lorenzo) suonato però dal vivo.
Ovviamente,
c’è spazio anche per arrangiamenti più acustici e brani più “lenti”, che
talvolta riscuotono anche più consensi dei momenti più “techno” (il trittico
centrale Le tasche piene di sassi, Come musica e A te fa cantare a squarciagola l’intero pubblico, che partecipa
sempre con calore e trasporto). Del resto, il concerto è lungo e serrato, per
cui trovano spazio al suo interno molti brani. L’album Ora, che dà il titolo anche al tour, è ovviamente il più
rappresentato, anzi praticamente la metà dei brani proposti viene da lì (forse
anche troppi). In generale, molti dei pezzi eseguiti provengono dal repertorio
degli ultimi tempi: Lorenzo canta anche The Sound
of Sunshine (solare brano di Michael Franti la cui versione con lo stesso
Jovanotti sta riscuotendo molto successo), apre i bis con Baciami ancora e propone quattro pezzi dall’ottimo Safari (tra cui, non potevano mancare,
la trascinante Mezzogiorno e la
bellissima Fango). Il cantante di
Cortona non dimentica comunque qualche gemma del passato, che il pubblico
livornese accoglie con autentici boati, come Bella e l’antidiluviana Ciao
mamma (la canzone più vecchia della serata).
Il
resto lo fa il carattere di Jovanotti, sempre semplice e alla mano tanto da
instaurare col pubblico un rapporto quasi intimo e familiare. Lorenzo parla con
un paio di bambini che scorge tra il pubblico, e poi confessa: «Oh, ma lo
sapete che mia figlia, che ha tredici anni e va in terza media, domani parte in
gita con la scuola e va a Londra! Ho paura che ritorni che ritorni coi capelli
verdi! Sono un po’ preoccupato», confida, «ma nemmeno troppo!» È un gran bel
personaggio Jovanotti, non c’è niente da dire: musicalmente, potrà non piacere,
dato che non è certo un mostro sacro della canzone italiana (né aspira ad
esserlo); tuttavia non si può non notare come negli anni l’ex dj sia cresciuto
in maniera mostruosa, lavorando con passione e competenza (grazie anche
all’aiuto di collaboratori in gamba, e circondarsi di gente capace è il primo
grande merito di tutti quelli che vogliono fare le cose per bene), maturando
tantissimo sia a livello compositivo che nella qualità delle esibizioni dal
vivo. E il concerto di Livorno lo dimostra a pieno titolo: bravo Lorenzo!
NOTA: Ho ricostruito la scaletta sulla base di quel che mi ricordo: sono
ragionevolmente sicuro che le canzoni eseguite siano quelle e solo quelle che
ho indicato, ma sono altrettanto certo di aver fatto qualche errore nell’ordine
con cui sono state presentate.
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