To Rome With Love (2012)
Titolo originale: To
Rome With Love
Regia: Woody Allen
Con: Woody Allen, Roberto Benigni, Penélope Cruz, Alec
Baldwin, Ellen Page
Voto: 7,5
Un
paio di premesse per così dire “personali”. Penso che io, se fossi un grande
regista e volessi fare un film ambientato in Norvegia, paese che amo oltremodo,
lo farei con lo stesso riguardo che ha avuto Woody Allen nei confronti di Roma
nel girare il suo To Rome With Love.
D’altro canto, se fossi invece un regista alle prime armi, sarei veramente
orgoglioso di aver dato vita ad un film come questo.
Ecco,
il tiro al bersaglio contro To Rome With
Love è uno sport che va molto di modo presso la critica cinematografica. Ed
è assolutamente legittimo. Credo però che spesso i detrattori dell’ultimo film
di Woody Allen non tengano conto di due aspetti a mio parere non del tutto
trascurabili, che sono contenuti nella premessa che ho appena fatto.
In
primo luogo, in molti hanno contestato il fatto che in To Rome With Love la Roma rappresentata da Woody Allen è una Roma
che non esiste, una Roma da cartolina stereotipata e anacronistica, in cui gli
italiani sono per lo più artisti, gesticolano come matti, frascheggiano
chiacchierando seduti su Vespe parcheggiate e seguono le processioni. E
l’osservazione mi pare inconfutabile. Mi sembra altrettanto ragionevole pensare
però che Allen non abbia fatto questa scelta perché non conosce o non capisce
Roma, ma solo perché ne ha voluto fornire una sua immagine personale,
conferendole un’aura di fiabesco onirismo e di languido romanticismo. L’ha
fatto – immagino – come gesto d’amore verso Roma, alla quale ha voluto dare i
tratti della propria città ideale, mostrandola non per quello che è, ma per
quello che Allen crede (o, meglio, vorrebbe) che sia. È insomma una scelta, una scelta romantica,
discutibile quanto si vuole, ma non un errore.
In
secondo luogo, è difficile guardare To
Rome With Love senza pensare a qualche vecchio lavoro di Allen e rendersi
conto che questo film non regge il confronto con gli altri, che qua ci sono
meno buone idee di un tempo e che quelle buone sono spesso riciclate da vecchi
lavori del regista. Ed è così. Al netto di questa impressione, questo film,
come in genere tutta la cinematografia “minore” di Woody Allen, resta pur
sempre di qualità accettabile tanto che questa pellicola, se paragonata non ai
vecchi capolavori del regista ma con la qualità media di quel che passa nelle
nostre sale, non merita di esser buttata via.
In definitiva, To Rome With Love non è certo un’opera immortale, ma è per sempre
un film che si lascia vedere senza alcun problema, gradevole e girato con brio,
con la solita sapida ironia alleniana ed un occhio di riguardo alla fotografia.
Si tratta di un film corale, con un maxi cast misto in cui si incontrano
personaggi americani (interpretati da attori americani) e italiani
(interpretati a loro volta da attori italiani), in cui vediamo quattro episodi
distinti che si intrecciano, a raccontare storie d’amore e di varie bizzarrie
prodotte dalla fantasia di Allen. Particolarmente godibile l’episodio con
Benigni, che interpreta un cittadino che diventa famoso di punto in bianco
senza alcun motivo né tantomeno alcun merito (spiritosa satira sociale di un
mondo in cui la porta per il successo si spalanca di fronte a personalità che
certo non rifulgono per talento). Non male l’episodio in cui compare lo stesso
Woody Allen, il cui personaggio si inventa un allestimento dei Pagliacci di Leoncavallo davvero
singolare. Gli altri due episodi “romantici” sono comunque piacevoli anche se
non particolarmente originali – da una parte, una coppia di sposi di provincia
separati dagli eventi si troverà alle prese con le peccaminose seduzioni della
grande città; dall’altra una coppia di fidanzati si misurerà con l’irruzione
nella loro vita di un’amica di lei, un’irresistibile bomba sexy. L’eterogeneo e
numeroso cast ha qualche problema di amalgama ma alla fine in qualche modo
gira, dando vita talvolta a qualche alchimia singolare (ad esempio, il caso del
simpatico e comunque molto bravo Antonio Albanese che si trova a interpretare
l’“attore più sexy d’Italia” dà l’idea che i curatori del casting avessero le
idee un po’ confuse…) Per concludere, To
Rome With Love non merita né lode né bacio accademico, ma non mi sento di
massacrare Woody Allen per questo film che in fin dei conti non mi sembra poi
così tremendo.
Woody Allen in una scena del film
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